Friday 28 May 2010

Il Sugo di Zucca - finchè la zucca c'è - Pumpkin Sauce

Pumpin Sauce (see the English version of this blog)

Almeno una volta alla settimana la zucca è ancora nel nostro menu.




Oggi abbiamo provato questa ricetta, che vi passo.

SUGO DI ZUCCA*

Ingredienti per 6

400 g. di zucca,
50 g. di pancetta,
10 pomodorini rossi,
200 g. di brodo vegetale,
1 carota,
1/2 cipolla rossa,
2 cucchiai di olio e.v.o.
sale
pepe

Soffriggere la carota e la cipolla tritate finemente nell'olio e.v.o. Aggiungere la pancetta e la zucca tagliate a cubetti, bagnare con il brodo e cuocere per circa quindici minuti.
Quasi a fine cottura unire i pomodorini rossi tagliati a spicchi e aggiustare di sale e pepe. Cuocere per altri 10 minuti.
Il sugo di zucca è particolarmente indicato per condire pasta di semola di piccolo formato.

E ora il commento:
Buona la ricetta, ben bilanciata negli ingredienti. L'abbiamo provata con gli gnocchetti, che ci stavano benissimo. Marco ha voluto aggiungere una spolverata di cacioricotta pugliese stagionato, che è abbastanza dolce e si sposa bene con il sapore dolce della zucca e della carote, pur aggiungendo sapidità al piatto.Riguardo al brodo vegetale, fate come  facevano le nostre nonne prima dell'avvento del poco salutare dado: preparatelo in casa; come consiglia  [Ernest Knam ops è un lapsus] volevo scrivere Allan Bay : fatene un bel po' e congelatelo per averlo sempre pronto e in caso siate a corto di brodo e tempo come faccio io se non ne ho: comprate del bel minestrone fresco al mercato cuocetelo ed il gioco è fatto :))

E torno per aggiungere:
Le zucche che trovo a Roma non sono saporite come quelle che trovavo in Australia (faccio questo confronto perchè sono le mie uniche esperienze). Anche la consistenza è diversa, qui le trovo spesso acquose.
Ho l'impressione che le zucche che trovate nelle regioni del nord siano migliori. Che mi dite?
Una mia amica mi diceva che ha trovato un pusher di vere zucce mantovane. In autunno vedo di accodarmi.

* dal libro di Tiziana Colombo Zucca Cookbook

At least once a week pumpkin is still in our menu.




Today we tried this recipe




SUGO DI ZUCCA* PUMPKIN SAUCE *

Serves 6

400 g. of skinned pumpkin,
50 g. of bacon,
10 red cherry tomatoes,
200 g. of vegetable stock,
1 carrot,
1/2  red onion,
2 tablespoons extra virgin olive oil,
salt,
pepper

Sauté finely chopped carrot and onion in extra virgin olive oil.

Add the pumpkin and the bacon  previously cut into cubes, pour in the vegetable broth and cook for about fifteen minutes.
When almost cooked add the red tomatoes, cut into 4 wedges and season with salt and pepper. Simmer for  another 10 minutes.
Pumpkin sauce is particularly suitable for small pasta formats.

And now my comments:
Good recipe, well balanced in its ingredients.  We tried it with small potato dumplings,  which were perfect with this sauce. It was delicious. Mark decided to add a sprinkling of seasoned cacioricotta from Puglia, which is quite a sweet-tasting cheese and goes well with the sweet taste of pumpkin and carrots, while adding flavour to this dish. As regards vegetable stock, do as our grandmothers did before the advent of unhealthy industrially produced stock : make it at home, as recommended Ernest Knam: make a lot of it and freeze it for later so it's always ready and if you run out of stock and time as sometimes happens to me,  buy some beautiful fresh ready-cut minestrone vegetables at the market, cook them and that's it :))
And I come back to add:
Pumpkins that I find in Rome are not as flavorful as the once I used to eat in Australia (I make this comparison because it is the only experience I have ).  Even the texture is different, here they are often watery.

My impression is that pumpkins grown in the north of Italy  are better.  What  about pumpkins in English speaking countries? Which variety would you recommend?

 
* Book by Tiziana Colombo Pumpkin Cookbook

Sunday 23 May 2010

Mangiando con Gusto - Clafoutis di Mele e Noci




Questo post riguarda un libro che ho visto presentato dall Prof. Franco Berrino qualche tempo fa nella trasmissione Repòrt (in inglese l'accento cade sulla o).
Scrivo solo adesso perchè, nonostante l'avessi prenotato subito in libreria, forse la tiratura era limitata, non so, ma ho dovuto aspettare la seconda edizione. Poi per problemi di tempo ho sempre rimandato, fino a questo pomeriggio, quando ho trovato Marcowebmaster di buon umore e ho osato chiedergli se mi sbucciava le mele. Dovete infatti sapere che per quanto riguarda sbucciare la frutta sono pigrissima e questo vale anche per grattugiare il parmigiano, tritare la cipolla  :)

Ma tornando al libro, il messaggio è mangiare con gusto ma mangiando cose sane, cotte in modo corretto, ci si guadagna in salute. Questo è quello che attraverso la ricerca si va sempre più dimostrando. Il bello di questo libro è che pubblica ricette studiate proprio per farci bene. Insomma, quello che vorrei fare io e che spesso non riesco a fare affatto. Prendetela quindi come l'espressione di un desiderio.

Il testo si intitola Prevenire i tumori mangiando con gusto:a tavola con Diana di Anna Villarini e Giovanni Allegro è edito da Sperling & Kupfer e costa € 19,50. Ma tranquilli, è un libro per tutti, per chi vuole imparare a mangiare senza danneggiare il proprio corpo. Nella prima parte viene spiegato come scegliere gli alimenti e i modi di cottura corretti ed a seguire ci sono parecchie ricette.
Sapendo che in molti abbiamo una predilezione per i dolci scelgo una ricetta che ci fa capire che mangiare bene non significa per forza rinunciare.

Questa ricetta non contiene glutine e perciò la dedico a Gaia che mi segue con affetto.

CLAFOUTIS DI MELE E NOCI

Ingredienti (per un piccolo esercito)

750 g di mele tagliate a dadini,
750 ml. di succo di mela (secondo me fresco, appena centrifugato),
300 g. di fiocchi di avena,
100 g. di uvetta sultanina,
100 g. di gherigli di noci tritati,
50 g. di granella di nocciole (anche questa la preparerei in casa),
1 arancia - buccia grattugiata e succo,
1 cucchiaino di cannella in polvere,
1 cucchiaino di olio di mais,
sale marino integrale.

Ammorbidite l'uvetta in una ciotola con acqua calda. Nel frattempo stendete i dadini di mela in una teglia che avrete unto con un po' di olio di mais.
Ponete i fiocchi di avena in un mixer, versatevi il succo di mela e quello di un'arancia, 1 pizzico di sale e frullate rapidamente.
Togliete dal mixer e aggiungete l'uvetta, le noci, la granella di nocciole, la buccia di arancia e la cannella. Mescolare finché gli ingredienti saranno ben amalgamati (la consistenza deve rimanere fluida). Versate il composto sulle mele stendendolo con un cucchiaio di legno bagnato.
Fate cuocere nel forno preriscaldato a 180°C per 35 minuti circa.

Il mio commento:
buonissimo, morbido all'interno e croccante sopra.
L'unica variazione che ho fatto è stata quella di infornare a 200°C per 5 minuti e poi abbassare a 180°C. Se notate non ci sono zuccheri aggiunti, il dolce proviene tutto dagli zuccheri della frutta.Non ci sono neanche  farina nè uova. Per noi donne l'aggiunta di qualche noce contro l'ostioporosi non guasta. Inoltre, poter centrifugare il succo di mela in casa significa non dover ricorrere a succhi industriali e relativi additivi. Per chi cerca un'alimentazione sana i centrifugati sono un buon apporto di vitamine e minerali.
Ahhhhhhhhhhhh, dimenticavo!
Ho usato mele fuji che sono ancora buone in questo periodo.
Ne ho fatta metà dose e mi sono venute due teglie da 21 cm.
Per una cena con amici lo servirei in tegliette per crostata monoporzione.
Non mi chiedete di fare calcoli. Le dosi qui sopra ad occhio sono per una teglia di circa 28-30 cm di diametro.
Inoltre, la ricetta non lo dice, ma a mio avviso il dolce va servito tiepido.

Tuesday 4 May 2010

Marmellata di uva al porto

...e anche l'ultimo barattolo di marmellata d'uva fatta in autunno se ne va. Ma per una buona causa. Una crostata. Il tempo qui è grigio, piove ed invita ad accendere il forno. Chi lo direbbe che è il 4 maggio.



la crostata prima della cottura


MARMELLATA DI UVA AL PORTO DI ROSY


Ingredienti:
500 g. di uva bianca senza semi,
400 g. di zucchero,
mezzo litro di Porto,
spezie, quali cannella o chiodi di garofano (facoltativo).

Lavare bene l’uva. Mettere gli acini ed il Porto in una pentola larga e non troppo alta. Portare al bollore, cuocere per 30 minuti. Aggiungere lo zucchero mescolando delicatamente per farlo sciogliere. Incoperchiare e riportare al bollore. Cuocere a fuoco basso per altri 30 minuti, senza mescolare, controllando solo di tanto in tanto, così che la marmellata non si attacchi. Continuare la cottura senza coperchio per altri 30 minuti circa, sempre controllando affinché non si attacchi. La marmellata sarà pronta quando gli acini saranno morbidi e lo sciroppo bello denso.

Se si desidera speziare la marmellata aggiungere o un pezzetto di stecca di cannella o 2-3 chiodi di garofano negli ultimi 5 minuti di cottura e poi toglierli.

Invasare calda in barattoli sterilizzati ancora caldi. Chiudere quando è fredda o creare il sottovuoto dopo aver pulito l'imboccatura dei barattoli con della carta bagnata con il liquore.

Con le dosi sopra consigliate si ottiene una marmellata molto dolce. Per coloro che la preferiscano meno dolce, suggerisco di utilizzare solo 300 g. di zucchero.

Rosy - Roma


E per la crostata, voi direte, non ci dai altre indicazioni?

Ma certamente! Dato che questa marmellata è piuttosto dolce ho deciso di utilizzare la ricetta per la pasta frolla della crostata con ricotta e crema gianduia ma ho eliminato metà dello zucchero.


Quindi per comodità riporto qui la ricetta che ho usato.

PASTA FROLLA PER LA CROSTATA
Ingredienti

300 g. di farina 00 con lievito
35 g. di zucchero
1 uovo
100 g. di burro da sciogliere in 2 cucchiai di latte

Per la pasta frolla adoperare il mixer per non scaldare l'impasto con le mani. Mettere prima farina, zucchero  e far fare un giro per miscelare gli ingredienti. Aggiungere il burro raffreddato e l'uovo. Lavorare con il mixer pochissimo, appena di è amalgamata è pronta. Far riposare in frigo per almeno mezz'ora prima di utilizzarla.




Ah, vi devo confessare che ho sempre litigato con la frolla mentre la stendevo e soprattutto mentre la spostavo dalla tavola di legno alla teglia, ma questa volta no, l'ho stesa sulla carta forno e poi rovesciata nella teglia.
Mmh! ;)

Saturday 1 May 2010

Tartine del 1° Maggio con robiola, timo e fragole su pane di Lariano

L'ingrediente di stagione per eccellenza in questo post sono le fragole della varietà "favetta". Sono fragole dalla forma tondeggiante, dolci, profumate e con semini non troppo grandi. Nel Lazio sono coltivate nella zona di Terracina.
Ma la menzione speciale va al pane di Lariano.


Lariano è un paese dei Castelli Romani, una volta frazione di Velletri sui Colli Albani, e si trova fra Velletri e Artena.
Tutto il pane dei Castelli è ottimo. Famosi sono il pane di Genzano e appunto quello di Lariano. Ma un po' dovunque si trova un pane casareccio molto buono. Anche il forno di Monte Porzio fa un pane strepitoso.
Le peculiarità del pane di Lariano sono la sua miscela di farine: farina di grano tenero semintegrale, e lievito madre. Alcuni aggiungono una biga preparata con lievito di birra, altri solo del lievito di birra. La cottura viene fatta in forno di mattoni refrattari alimentato da  legna di castagno, che da un particolare sapore al pane. I Castelli Romani infatti sono immersi nei boschi di castagni. Trovo vicino casa anche il pane di Lariano con le noci e quest'ultimo devo dirvi è il pane con le noci più buono che abbia mai mangiato.


TARTINE SEMPLICI SEMPLICI CON ROBIOLA, TIMO E FRAGOLE SU PANE DI LARIANO
Per le tartine ho usato fette di pane di Lariano ed un coppa pasta di forma tonda per tagliare il pane e farne delle tartine che poi ho semplicemente spalmato con robiola, spolverato con timo fresco e guarnito con una fragola.
Il gusto della robiola è cremoso e delicato e si sposa bene con quello delle fragole.
In abbinamento un vino frizzante, quale un prosecco lo ritengo perfetto.